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L’artrosi è una patologia di tipo degenerativo con interessamento primitivo della cartilagine articolare e con modificazioni secondarie di tutti i restanti componenti articolari.

Il sesso femminile è più colpito rispetto al sesso maschile.

L’artrosi può essere classificata come “primaria” quando non possiamo riconoscere dei fattori di causa; mentre definiremo l’artrosi come “secondaria” quando siamo in grado di definire dei fattori causali ben precisi (diabete, artrite reumatoide, gotta, condrocalcinosi, fratture, obesità).

Con il progredire della malattia le alterazioni degenerative delle superfici articolari determinano la comparsa di dolore e di una progressiva limitazione dell’ampiezza dei movimenti.

Il dolore è presente sia alla palpazione dell’articolazione sia ai movimenti attivi e passivi.

Il dolore è aumentato dal movimento e dal carico prolungato e tende a ridursi con il riposo.

Nelle fasi avanzate di malattia il dolore può persistere anche a riposo.

Nel caso di artrosi del ginocchio o gonoartrosi la sintomatologia può interessare prevalentemente il compartimento interno, quello esterno, l’articolazione femoro-rotulea o l’articolazione nella sua globalità.

Il dolore è riferito alle rime articolari e aumenta con la stazione eretta, la deambulazione, la salita e la discesa delle scale e all’inizio di ogni movimento dopo il riposo. Sono frequenti gli episodi di versamento articolare spontaneo o idrarto.

Oltre all’ipotrofia del muscolo quadricipite si può evidenziare una progressiva limitazione dell’escursione articolare.

Il trattamento deve essere rivolto sia a migliorare le condizioni che favoriscono l’instaurarsi della malattia come ad esempio l’eccesso ponderale e quindi va instaurata una dieta e un’attività fisica adeguata.

Parallelamente va intrapresa una terapia farmacologica con farmaci antiinfiammatori e se necessario antidolorifici. Molto utile è anche una terapia fisica (magnetoterapia, tecarterapia, elettroterapia) e una chinesiterapia che è fondamentale e consiste nella mobilizzazione attiva e passiva dell’articolazione interessata dall’artrosi allo scopo di ripristinare e/o mantenere la normale mobilità articolare e di impedire l’ipotrofia muscolare che necessariamente consegue all’immobilità.

Quando la sintomatologia dolorosa diviene tale da limitare notevolmente l’autonomia deambulatoria del paziente deve essere presa in considerazione la possibilità di un intervento chirurgico di sostituzione protesica dell’articolazione del ginocchio che ha lo scopo di ridare il movimento articolare in assenza di dolore.

Fase preoperatoria: nei giorni precedenti l’intervento il paziente esegue gli ultimi accertamenti e cioè esami di laboratorio, radiografie del torace, ECG e visita anestesiologica.

Al paziente verrà sottoposto per accettazione il consenso per l’intervento, anestesia e per eventuali trasfusioni di sangue (raramente necessarie).

Verrà  somministrata al momento dell’intervento la terapia antibiotica e successivamente quella antitromboembolica.

 

Fase postoperatoria: al termine dell’intervento l’arto operato viene avvolto in apposita calza elastica.

Il giorno successivo l’intervento verrà rimosso il drenaggio aspirativo (se posizionato). Verrà eseguita la prova di ortostatismo, iniziato un programma di mobilizzazione passiva del ginocchio e, successivamente, il paziente verrà invitato a deambulare con girello, sotto la costante presenza del terapista della riabilitazione.

Dopo qualche giorno si inizierà la deambulazione con stampelle.

La rieducazione ha lo scopo di rinforzare la muscolatura del quadricipite e di ridare al ginocchio una buona articolarità.

Il fisioterapista controlla che durante la fase di appoggio il ginocchio sia esteso e che il passo avvenga in maniera corretta, cioè con contatto al suolo in successione di tallone-pianta-punta.

Dopo 15 giorni vengono rimossi i punti di sutura e, se le condizioni lo consentono, il paziente viene dimesso.

Il paziente viene controllato ambulatoriamente con RX delle ginocchia comparate in carico a 45 giorni dalla dimissione, a 6 mesi e quindi annualmente.

Infine, per mantenere il buon risultato ottenuto, è necessario evitare le eccessive sollecitazioni sul ginocchio e cioè:

– camminare su terreni accidentati

– sollevamento di oggetti pesanti

– aumento ponderale