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Vi presentiamo la tecnologia robotica ROSA KNEE SYSTEM nell’intervento di protesi totale di ginocchio.

Come si è arrivati alla chirurgia robotica?

Dal momento che l’intervento di protesi totale d’anca è stato definito “l’intervento ortopedico del secolo” era logico immaginare che il vuoto da colmare fosse proprio nell’ intervento di protesi di ginocchio.

Negli ultimi 20 anni c’è stata dunque una grande spinta nella ricerca di risultati sempre migliori nella protesica di ginocchio.

Tra il 2000 e il 2005 ci fu la ricerca di una minore invasività chirurgica con la descrizione di vie di accesso meno traumatizzanti e di pari passo nacque la Navigazione Computer Assistita.

Dopo il 2010 vennero messi a disposizione nuovi modelli protesici sempre più adatti alla soluzione di tutte le varianti di forma del ginocchio e inoltre vennero modificati i concetti di allineamento intraoperatorio del ginocchio.

Su questa via di continua crescita è stato presentato nel settembre 2019 un ROBOT che ha il compito di assistere il chirurgo durante l’intervento.

ROSA  (RObotized Surgical Assistant) è il robot di ultima generazione che affianca il dr. Fabio Bertaiola, chirurgo ortopedico dell’U.O. di Ortopedia dell’Istituto Clinico Beato Matteo, durante gli interventi di chirurgia protesica di ginocchio. Precisione e accuratezza del gesto operatorio sono i concetti chiave di questo sistema innovativo.

La chirurgia ortopedica robotica è ormai il presente. Si parla di Cobotic (Collaborative Robotic) quando la tecnologia aiuta il chirurgo, agevolandone il movimento, migliorando l’azione dell’operatore per un’elevata performance.

 

E’ il chirurgo che esegue l’intervento ma il robot, analizzando e confrontando i dati rilevati dall’operatore ricostruisce tridimensionalmente il ginocchio, permettendo un  importante salto qualitativo in  sede operatoria e non solo.

 

Questa nuova modalità di operare si traduce infatti in minor invasività, maggior accuratezza nei tagli ossei, minor sanguinamento e dolore. Infine anche la fase post operatoria è più semplice per il paziente: un recupero più veloce e meno giorni di degenza per un ritorno più rapido alle sue attività quotidiane e lavorative.

In tutto il percorso, il chirurgo resta sempre l’attore principale ma sfrutta le grandi potenzialità del robot: precisione, accuratezza, riproducibilità del risultato sono le armi vincenti che la collaborazione uomo-macchina può offrire nell’intervento di protesi di ginocchio.

In seguito all’incisione che viene eseguita dal chirurgo, vengono posizionati sull’arto inferiore del paziente due gruppi di sensori ottici che comunicano al robot tutte le informazioni per effettuare una ricostruzione tridimensionale del ginocchio. ROSA richiede poi al chirurgo delle validazioni su precisi punti ossei per ricostruire il modello 3D per una rappresentazione davvero realistica dello stato dell’articolazione su cui si andrà ad agire. Una volta validati questi reperi ossei, vengono effettuate delle prove di stress legamentoso del ginocchio a diversi gradi di flessione 30-60-90° per permettere al robot di capire lo stato di lassità legamentosa del ginocchio al fine di offrire al chirurgo operatore una precisa “carta d’identità” sullo stato preoperatorio del ginocchio e in particolare allineamento del ginocchio, presenza di eventuale deficit di estensione o al contrario iperestensione e poi cosa fondamentale presenza di lassità del ginocchio ai diversi gradi di flessione testati.

Tutta questa enorme quantità di dati viene riportata su uno schermo e permette al chirurgo che ha superato un percorso formativo, avendo ottenuto una abilitazione all’uso del robot, di scegliere come effettuare la protesi per ottenere il massimo risultato possibile per una protesi di ginocchio di esatta misura, ben allineata e stabile in flessione.

Viene dunque memorizzata nel computer la strategia preoperatoria scelta dal chirurgo e quindi viene dato inizio all’intervento e quindi il braccio robotico si avvicinerà al ginocchio posizionandosi con precisione millimetrica sul punto di taglio sia femorale e successivamente tibiale.

Ad intervento completamente finito il robot ci mostra se il risultato ottenuto è quello che avevamo preventivamente pianificato e quindi memorizza il risultato finale.

Questa importante possibilità permette una memorizzazione dei dati intraoperatori e postoperatori per eventuali studi clinici e una disamina critica del chirurgo sulla procedura effettuata.

 

Il robot permette dunque al chirurgo di eseguire una protesi di ginocchio “su misura” per singolo paziente, personalizzando la strategia chirurgica con un’altissima precisione, per un ottimale posizionamento della protesi.

 

 

Grazie al ROSA KNEE SYSTEM possiamo personalizzare il percorso chirurgico di ogni singolo paziente, ottenendo risultati post-operatori straordinari. Come dimostrano studi in corso, l’accuratezza dei tagli ossei che questo sistema permette di eseguire grazie alle indicazioni fornite, è superiore rispetto a quella che si rileva normalmente. Nella fase post operatoria del recupero e del ritorno alla normale deambulazione gioca poi un ruolo fondamentale il lavoro multidisciplinare di tutta l’equipe ossia anestesista, fisiatra, fisioterapista, infermiere dal momento che parte integrante nel recupero è il controllo del dolore post-operatorio e anche la  motivazione psicologica del paziente. Il lavoro di squadra che prende in cura il paziente a 360 gradi dà sempre grandi risultati. Sono entusiasta di poter offrire al territorio della Lomellina questa grande opportunità di cura: i pazienti non dovranno più spostarsi nelle aree limitrofe.